Chi è Lady Coach?

Sono Flavia

Il mio nome significa "dorata" o "bionda", ma io sono nata con una folta chioma corvina e due occhi d'un azzurro profondo che sembrano trapassare quando ti fissano.

Mia madre, un'elegante donna di altri tempi, ha accolto la gioia di avere una figlia quando aveva già 41 anni... una circostanza molto diversa da quella di oggi.

La mia infanzia non fu affatto tranquilla.

La mia storia comincia con la malattia di mia madre, una lotta silenziosa contro la depressione e l'esaurimento nervoso, quando avevo appena pochi mesi di vita. Crescendo, ho plasmato la mia identità sotto le cure amorevoli di una straordinaria donna: mia nonna.

Purtroppo, il fulcro di questa narrazione è stato l'ombra di mio padre, un uomo opportunistico e egocentrico che, spinto dalla sua insaziabile ricerca di sentirsi il migliore del mondo, ha dissipato ogni risorsa familiare e usurpato il ruolo di mia madre. La sua autorità, basata sulla violenza e sulla paura, ha scardinato le fondamenta della nostra famiglia.

Gli anni successivi li ho trascorsi in una scuola gestita dalle suore, che con il loro amore sincero, hanno mitigato in parte il mio desiderio di affetto, una carenza che ogni bambino sente profondamente.

Da un negozietto al Banco di Roma

Con l'adolescenza, fiorisce la mia personalità e la mia bellezza. Come cantato da Renato Zero e Claudio Villa nella canzone "Buon Compleanno", le donne iniziano a prendere consapevolezza di sé quando gli occhi si rivolgono a loro e arrivano i primi complimenti.

Ho iniziato a lavorare presto, nel piccolo negozio che un tempo apparteneva a mia madre e successivamente è stato ereditato da mio padre. È lì che ho cominciato ad immergermi nel mondo femminile. Mi sono specializzata nella vendita di calze da donna, in un'epoca in cui collant velati e ricamati erano all'ordine del giorno, o per le donne più mature, calze con reggicalze, un classico senza tempo.

Era un piacere consigliare le clienti e vedere i loro occhi brillare quando proponevo qualcosa che mi aveva particolarmente colpita, anche se costosa. Le mie clienti mi seguivano fedelmente, e in quel contesto ho imparato l'arte dell'eleganza, del fascino e, in parte, della seduzione. Tuttavia, questa fase della mia vita non poteva durare a lungo, e presto ho dovuto cercare una nuova strada.

Sono stata assunta come segretaria amministrativa per il presidente e gli amministratori delegati del Banco di Roma, un'opportunità che mi ha portato a trascorrere le mie giornate all'ottavo piano di un palazzo con vista sul laghetto dell'Eur a Roma. Naturalmente, dovevo vestirmi in modo impeccabile, dato che mi trovavo ad interfacciarmi con un mondo di personalità di spicco.

La mia voglia di cultura scalpita.

Il mio sogno era ottenere una laurea, così mi sono iscritta ai corsi serali di Scienze Politiche e ho iniziato a frequentare le lezioni.

Studiavo quando avevo la possibilità, lavorando a tempo pieno durante il giorno e gestendo anche le faccende domestiche (vivevo con mio padre).

La sede dell'università era lontana e richiedeva un'ora per andare e un'ora per tornare.

Dopo aver sostenuto un paio di esami, la stanchezza ha cominciato a sopraffarmi. Senza il sostegno del mio genitore, che invece di alleviare il mio carico di responsabilità me ne aveva aggiunte, ho dovuto rinunciare al mio percorso accademico, contro la mia volontà.

Arriva il primo amore.

Un ragazzo affascinante e attraente mi ha portato lontano dalla casa paterna, offrendomi una vita serena in una famiglia apparentemente equilibrata.

Ho trovato un rifugio con due suoceri che mi hanno accolta con amore e mi hanno fatto sentire il calore di un affetto materno sincero.

La madre del mio compagno era una sarta, e sotto la sua guida ho imparato l'arte della cucitura, una competenza che, nella sua semplicità, mi ha donato grande soddisfazione.

Nel frattempo, il mio lavoro in banca ha subito delle trasformazioni. Sono diventata cassiera in un'agenzia di provincia, dove la comunità mi ha accolto con apprezzamento. Ho acquisito notorietà nel paese, specialmente considerando il mio innato desiderio di aiutare gli altri; ho fatto della cassa cambiali il mio punto di riferimento, dove i problemi di tutti diventano i miei.

Il momento difficile.

La vita scorre inesorabile, mio padre se ne va e le radici familiari si sgretolano, ma il passato che porto dentro di me rimane saldo.

Il dolore è sempre compagno dell'accettazione. Sono diventata una moglie perfetta e comprensiva, ma le menzogne e i tradimenti sono arrivati, un evento sconvolgente che ha messo a dura prova la nostra mente: lui è sterile in modo irreversibile.

La vita sembrava continuare apparentemente anche nelle relazioni intime, ma il silenzio imperava, alimentato dalla paura del giudizio.

Nei momenti di solitudine e desiderio, lui si rifugiava in servizi telefonici a pagamento.

Le bollette telefoniche inspiegabilmente salate iniziarono ad accumularsi, ma alla fine la verità emerse.

La mia immaturità non mi ha permesso di comprenderlo, ho giudicato, sono rimasta arrabbiata e confusa, commettendo uno degli errori più gravi che una donna possa fare: non comunicare con il proprio compagno.

Da lì in poi, la rottura emotiva è stata drammatica e irreversibile: ho chiuso la relazione "gettandogli le chiavi di casa", quella casa in cui avevo investito anche risorse economiche e speranze.

Sono salita in macchina con pochi oggetti, raccolti in fretta, e sono tornata a Roma.

Ho passato alcune notti in macchina.

Ho deciso di ricominciare da zero.

Alla fine, mi sono detta, ho il mio lavoro e la mia intelligenza, così ho richiesto e ottenuto un trasferimento.

Ho acquistato una piccola casa che era stata di proprietà della mia famiglia, il luogo in cui tutto era cominciato, e l'ho ristrutturata.

Il mio stipendio appena copriva il mutuo e le spese essenziali, ma non era un problema perché ero sola e potevo persino rinunciare a pasti.

Ero così magra che mi hanno scelta come modella, così ho arrotondato e lentamente ho iniziato a ricostruire me stessa in quel piccolo appartamento nel centro città, dove ho ritrovato un po' di serenità.

La paura di una nuova relazione si era radicata profondamente, e la sola idea che qualcuno potesse desiderarmi mi faceva indietreggiare.

Il desiderio di una donna di volere di più.

Mi sono sempre appassionata al lavoro in cui devo interagire con il pubblico, proprio come mi piace l'arte dell'ascolto. La relazione professionale mi gratifica, ma a causa della mia personalità, ho sempre sentito che il lavoro dipendente non era la mia strada.

Desideravo qualcosa di più, così ho studiato e ottenuto l'abilitazione per esercitare la libera professione, diventando promotrice finanziaria e avviando la mia avventura come libera professionista.

Le cose andavano bene, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Amavo il contatto diretto con le famiglie, i loro problemi, i loro progetti e i loro sogni, anche quando si trattava di questioni finanziarie e di pianificazione del futuro.

Tuttavia, c'era qualcosa che non quadrava. Nonostante riuscissi a raggiungere le aspettative e gli obiettivi, l'impegno sembrava gravare principalmente su di me, e spesso dipendeva da fattori che sfuggivano al mio controllo.

Credendo profondamente nel mio lavoro, tutto sembrava procedere a gonfie vele. La motivazione e la fiducia in me stessa raggiungevano livelli altissimi, e in questo periodo anche l'amore è tornato nella mia vita.

Un imprenditore mi ha emozionata, e mi sono innamorata di nuovo.

Dopo diversi anni di convivenza, anche questa relazione si è conclusa, quasi senza spiegazioni, lasciandomi con un grande senso di vuoto.

La solitudine e il valore di una donna.

Mi ritrovo nuovamente ad affrontare la mia solitudine, ma questa volta con una nuova tristezza e un senso di inadeguatezza che mi fanno sentire "sbagliata e rifiutata".

Ho deciso di immergermi completamente nel lavoro e frequentare corsi di motivazione e crescita personale, utili sia per la mia carriera che per la mia vita personale.

Durante questo percorso, ho scoperto l'importanza dell'autostima e della fiducia in se stessi, due elementi di cui avevo un grande bisogno in quel momento. Ho lavorato su di me per recuperarli.

Tuttavia, una cosa non era ancora chiara per me: dove si nascondeva il mio valore come donna.

Avevo sempre retto da sola e consideravo questa indipendenza come la normalità. Non avevo mai sperimentato il piacere che qualcuno potesse provare nel prendersi cura di me o contribuire economicamente alla mia vita. Per me, essere una donna indipendente era la normalità.

La nuova relazione e il dono di un figlio.

La solitudine fa il suo ritorno, ma questa volta pesa molto di più perché è la conseguenza di un disagio interiore profondo.

Inizia una nuova ricerca delle emozioni con un uomo che, con la sua genuinità, offre anche il suo aiuto nelle piccole cose della vita quotidiana.

E poi arriva un dono inestimabile: un figlio. È un'emozione unica, un dono che scatena un flusso di amore, forza e coraggio inimmaginabili.

Mio figlio, da quel momento in poi, diventa per me una fonte inesauribile di motivazione e mi completa con un legame che va ben oltre ogni immaginazione.

Sfortunatamente, la relazione con il padre del mio bambino si interrompe per ragioni personali da parte sua. Da quel momento, mi dedico completamente al mio piccolo.

La mia vita continua, ora con un figlio piccolo, e affrontare le spese, come il mutuo e la babysitter, non è affatto semplice.

Decido quindi di concentrarmi sul mio lavoro e sul mio ruolo di madre a tempo pieno.

Fino a quando comprendo che sta nascendo qualcosa di nuovo dentro me...

La nascita di Lady Coach

Il mio percorso di crescita come consulente sessuale: dalla curiosità alla professione di sex coach.

La sessualità è un argomento complesso e affascinante che ha sempre suscitato la mia curiosità.

Nel corso degli anni, ho deciso di approfondire la mia conoscenza sulle dinamiche relazionali e sul piacere sessuale, focalizzandomi in particolare sulle donne.

Attraverso uno studio approfondito e un'esperienza personale significativa, ho coltivato la mia passione per la consulenza sessuale e ho intrapreso un percorso di crescita professionale per diventare una sex coach.

Ho iniziato a leggere libri specialistici, articoli e studi scientifici sull'argomento, desiderosa di comprendere meglio le dinamiche sessuali e le sfide che le persone e in particolare le donne affrontano nella loro intimità.

Mi sono concentrata in particolare sulla sessualità femminile, poiché ho riconosciuto che spesso le donne si trovano di fronte a una serie di complessità e stereotipi che possono influenzare negativamente la loro esperienza sessuale.

Ho studiato le differenze di pensiero tra uomini e donne e ho imparato ad apprezzare le sfumature uniche che ogni individuo porta con sé.

Le mie partecipazioni televisive

La mia missione come consulente sessuale

Oltre allo studio teorico, ho vissuto anche un'esperienza personale significativa che ha alimentato ulteriormente la mia passione e conoscenza per la consulenza sessuale.

Ho affrontato in prima persona delle sfide nella mia vita sessuale e ho sperimentato come una mancanza di consapevolezza e comunicazione aperta possano influire negativamente su una relazione intima.

Questa esperienza mi ha spinto a voler aiutare gli altri a superare le loro difficoltà, a scoprire il piacere e a creare relazioni più sane e appaganti.

Oggi, come sex coach, la mia missione è quella di offrire uno spazio sicuro e rassicurante per le persone che desiderano esplorare la propria sessualità, risolvere problemi intimi e migliorare la loro vita sessuale complessiva.

Credo fermamente nell'importanza della consapevolezza, della comunicazione aperta e dell'empatia nelle relazioni intime.

Attraverso sessioni individuali e consulenze sessuali di coppia aiuto i miei clienti a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo, a superare blocchi emotivi e a creare connessioni più profonde con i loro partner.